VECCHIE E NUOVE DIPENDENZE ATTANAGLIANO I GIOVANISSIMI, L’APPELLO DEGLI PSICOLOGI DI PUGLIA: “LE DIPENDENZE SONO SUBDOLE, PER RICONOSCERLE E AFFRONTARLE È NECESSARIO UN SUPPORTO PSICOLOGICO”
Non solo alcool fumo e droga, c’è anche il web a minacciare il benessere psicofisico dei ragazzi
Il presidente Gesualdo racconta “I miei colleghi ed io abbiamo contezza del numero di ragazzi che, sempre più spesso in prima persona si rivolgono allo specialista, in costante crescita. La causa? Le nuove dipendenze, certamente fomentate dal web: la dipendenza dai videogiochi, e dalle realtà parallele; problematiche patologiche relazionali che si manifestano in diversi modi: con le dipendenze dai social network e, di conseguenza, del bisogno sfrenato di socialità virtuale (a cui fa da contraltare l’incapacità o la paura e il rifiuto della socialità reale); o con il fenomeno “Hikikomori” che impedisce il contatto con il mondo esterno relegando i soggetti ad una vita relegata nella propria camera; o con fenomeni di autolesionismo che sfociano nei più gravi tentativi di suicidio”. Il dottor Gesualdo spiega “Gli adolescenti vanno certamente aiutati, e necessitano di essere seguiti da uno specialista. Ma non dimentichiamo che anche i genitori hanno bisogno di una guida. Spesso, incapaci di reagire, diventano essi stessi vittime dei propri figli”.
Il presidente Gesualdo fa una riflessione interessante “Non bisogna demonizzare il mondo virtuale, a volte ci sembra che tutti i mali nascano da lì, ma perfino i social network possono diventare veicolo di informazione positiva e di speranza”. Il presidente invita ad una riflessione: “Pensiamo agli influencer, anche giovanissimi, che decidono di parlare a cuore aperto di esperienze personali ad una platea di milioni di ragazzi, invitandoli a chiedere aiuto. Questo non significa affatto che bisogna abbandonare i ragazzi davanti allo smartphone, anzi. Instaurare un dialogo è probabilmente la parte più difficile, ma l’inizio della strada per affrontare il problema. Affidarsi ad uno psicoterapeuta o uno psicologo può davvero salvare la vita perché molte volte si tratta di patologie subdole, che colpiscono soggetti apparentemente stabili, con un rendimento scolastico alto e una vita sociale piena e soddisfacente. Tutto perfetto esteriormente, ma con qualcosa di rotto dentro”.
Gesualdo conclude affermando che: “L’attenzione ai cittadini è la nostra priorità, e gli accordi stretti con le autorità regionali ci permetteranno di intervenire in maniera sempre più capillare”.