“I tanti pericoli del web si possono prevenire, se si interviene educando ad un uso consapevole di tali strumenti”. Antonio Di Gioia interviene sul caso della bambina adescata a Barletta

Luglio 18, 2019

“I tanti pericoli del web si possono prevenire, se si interviene educando ad un uso consapevole di tali strumenti”. Antonio Di Gioia interviene sul caso della bambina adescata a Barletta

“La pedopornografia è un pericolo sempre in agguato, è importante monitorare i siti e le chat utilizzate dai nostri ragazzi per evitare di arrivare troppo tardi.” Antonio Di Gioia incoraggia i genitori a svolgere il ruolo di educatori investendo costantemente sulla fiducia e sulla graduale autonomia dei propri figli. “Vietare l’utilizzo dei dispositivi in toto non porta ad un maggior controllo, anzi invoglia i ragazzi, e anche i bambini, a violare le regole, a trasgredire, per sentirsi più adulti. In casi come questo l’adescamento online, detto anche grooming, prevede diverse fasi in cui lo scopo è vincere la resistenza del minore manipolandolo psicologicamente, utilizzando qualcosa che il bambino conosce già, come il videogame, per portarlo su altri livelli di intimità: prima emotiva e poi sessualizzata.” Prosegue Di Gioia: “E’ importante spiegare loro quali sono le insidie della rete e metterli in guardia dai pericoli che si corrono entrando in contatto con persone sconosciute, responsabilizzandoli su un uso consapevole e positivo del web e rendendoli attenti anche rispetto a quel che sembra più innocuo come i videogiochi, che in questo caso sono stati l’espediente per adescare la minore.”

Il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia si complimenta con la mamma di Barletta che si è subito rivolta agli avvocati di un Centro Antiviolenza, ricevendo immediato aiuto per bloccare la trappola online. “La genitorialità richiede un impegno totalizzante, che mal si sposa con i ritmi frenetici di tutti noi, e quando ci si trova a dover affrontare situazioni pericolose, ma inusuali, come questa, diventa ancora più complesso. Bene ha fatto la signora a rivolgersi immediatamente agli avvocati, dopo aver avviato l’iter giudiziario con la Polizia Postale. Successivamente è importante sapere di poter contare su di un sostegno emotivo da parte di un esperto, che può aiutare a ricostruire la fiducia in se stessi in quanto genitori, e anche e soprattutto intervenire in favore del minore che, dopo aver compreso l’entità del pericolo, potrebbe chiudersi in se stesso per attivare una sorta di protezione dal mondo esterno” conclude Di Gioia.

“Come ha già sottolineato il Presidente, è fondamentale prestare attenzione a tutti i segnali di allarme, anche i più innocui. La rete è piena di insidie: oltre il grooming, conosciamo bene la piaga del cyberbullismo, del sexting, della violazione della privacy. Non ha più senso parlare di età o di sesso, sia i bambini che gli adolescenti sono bersagli perfetti per i molestatori. Vigilare è il passo fondamentale per intervenire tempestivamente, ma non basta. I genitori sono chiamati ad informarsi, a conoscere il mondo del web in tutte le sue potenzialità e limiti, per poter esercitare il loro compito di protezione e cura anche nel mondo virtuale, ormai sempre più centrale nella nostra vita. Superare tutti insieme tali difficoltà è possibile, affidandosi al lavoro dello psicologo, per riprendere una vita serena e che sappia equilibrare mondo reale e virtuale. Sempre più spesso gli psicologi sono presenti nel mondo delle scuole per portare questo messaggio a genitori, insegnati ed alunni: sono momenti fondamentali per creare quell’alleanza educativa fondamentale per prevenire i pericoli maggiori” conclude il consigliere Antonio Calamo Specchia.

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