Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Di Gioia: “I bambini e gli adolescenti vogliono essere ascoltati”

Novembre 20, 2018

Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Di Gioia: “I bambini e gli adolescenti vogliono essere ascoltati”

L’auspicio del Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia per tutelare i più piccoli: “Bisogna accoglierli anche dopo la scuola”

In occasione della giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia si interroga su cosa sia davvero negato agli adolescenti che, nonostante tutti gli sforzi profusi da istituzioni e associazioni, non vengono protetti. “Pensiamo ai continui e recentissimi casi di infanzia negata a cui assistiamo”, sottolinea Di Gioia: “la vittima di bullismo a Brindisi, l’accoltellamento tra sedicenni in una scuola di Oria, oppure al tristissimo suicidio del calciatore 19enne di Fasano. Per non parlare degli arresti quotidiani per droga o criminalità. Spesso ci chiediamo in cosa si sbaglia o cosa non si fa abbastanza per mostrare una via alternativa ai giovanissimi che, spesso loro malgrado, vivono in contesti culturali e sociali a dir poco complessi”. Nella Convenzione Onu firmata 29 anni fa ogni Stato si impegnava a rispettare quattro punti fondamentali: l’imprescindibile diritto alla vita, il diritto alla sopravvivenza, la non discriminazione del minore, ma è sul quarto e ultimo punto che il presidente degli psicologi pugliesi si sofferma: “E’ per noi l’aspetto più importante: l’ascolto delle opinioni del minore”. Spiega Di Gioia: “Bisogna rivolgersi anche a chi vive nel silenzio delle proprie paure. E’ questo che dovremmo impegnarci a fare, soprattutto al di fuori dai canonici punti di aggregazione. Dobbiamo andare al di là della scuola o delle parrocchie, dove esiste una minore vigilanza. Bisogna trovare un modo per uscire dai luoghi di incontro e intercettare i ragazzi e i bambini più a rischio che, la maggior parte delle volte, vivono il rapporto con gli altri con estrema aggressività solo perché spaventati e soli”.

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