Comportamenti giovanili a rischio, il presidente degli psicologi pugliesi: “Inquietante trend al Sud, necessaria educazione sentimentale e sessuale”
Antonio Di Gioia, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia: “L’educazione sentimentale e sessuale non deve essere un tabù tra le mura di casa. Più interventi informativi e formativi specialistici anche per aiutare gli adulti a gestire la relazione con gli adolescenti”
“Sesso già a 12 anni e rapporti sessuali non protetti con partner occasionali, i dati pubblicati sono inquietanti e devono far riflettere le istituzioni sulla necessità di agevolare il lavoro di professionisti che vadano ad intercettare il disagio ed intervengano con azioni mirate di prevenzione e sostegno”. Così il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, Antonio Di Gioia, commenta i dati di una ricerca condotta dalla Fondazione Foresta Onlus e presentati in questi giorni durante un convegno che si sta tenendo presso il Castello Carlo V di Lecce.
“La sessualità fluida, le relazioni fluide che caratterizzano la vita dei giovani hanno agito sui processi di appartenenza e di differenziazione influendo sulla percezione del Sé, del proprio corpo, sulla sessualità che non va confusa con il sesso. Non possiamo accettare che sia un tabù tra le mura di casa e che a scuola sia oggetto di discussione interpersonale solo tra coetanei: in alcuni paesi l’educazione sentimentale e sessuale è materia di insegnamento”, avverte Di Gioia. “Il problema non è rappresentato soltanto dalla precocità con la quale le ragazze – rispondendo all’indagine – ammettono le loro abitudini ed esperienze. I dati dei maschi sono altrettanto allarmanti: sempre più casi di calo del desiderio sessuale, associabile con tutta probabilità ad un uso intensivo di internet e alla fruizione di pornografia online, social e applicazioni di messaggistica inclusi”. La Asl di Lecce, città oggetto della ricerca, ha già predisposto l’apertura di due nuovi consultori per i ragazzi presso UniSalento e l’ex dispensario. “Bene la celerità con la quale la Asl ha annunciato interesse per questo bisogno di interventi sociali disegnati dall’indagine ma non dobbiamo rivolgerci solo ai più giovani”, conclude Di Gioia. “Dobbiamo predisporre un piano di sostegno all’educazione sessuale per gli adulti, per i genitori. I risultati della ricerca mostrano un segnale importante: il disinteresse da parte dei più grandi per questi temi. Se non sosteniamo gli adulti, perdiamo occasioni importanti di incontro con i ragazzi”.