Commento alla notizia di cronaca “Taranto, ragazzo picchiato sul bus nell’indifferenza comune” del 22.01.2020
“La paura delle conseguenze su noi stessi non può essere una giustificazione valida per mostrare indifferenza verso il prossimo, la freddezza emotiva verso l’altro che soffre o chiede aiuto è probabilmente cresciuta per le numerose scene di quotidianità che decidiamo di ignorare, pensiamo ai venditori ambulanti o ai clochard, ed hanno determinato un crescente disinteresse verso gli altri. Di fronte all’aggressione del ragazzo sul tram a Taranto, subita sotto gli occhi di altri passeggeri, non possiamo che restare colpiti dall’assoluta mancanza di emozione da parte degli altri viaggiatori che non solo non hanno fatto nulla per impedire l’aggressione, ma non hanno nemmeno chiamato i soccorsi. Atteggiamento che, in questo caso, pensiamo contribuirà ad acuire la sofferenza della vittima, certamente non solo fisica. Pensiamo infatti che nell’animo del giovane resterà impressa l’assoluta inerzia di chi gli stava intorno, che ha continuato ad osservare ciò che accadeva senza coinvolgimento e attenzione, il che potrebbe avere come conseguenza una fragile fiducia nel prossimo. La cortina di silenzio protegge e isola, e ci spinge a guardare e passare avanti, inaridendo la nostra sensibilità”.
Con preghiera di pubblicazione.
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