Commento del presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia Vincenzo Gesualdo all’articolo “Pupe e bulle, giudizio chiesto per 4” pubblicato dalla dott.ssa Linda Cappello sulla Gazzetta del Mezzogiorno ed. Salento
“Le vicende raccontate hanno come denominatore comune il linguaggio della violenza e la negazione del valore dell’altro come soggetto portatore di diritti”, sottolinea Vincenzo Gesualdo, presidente dell’Ordine degli Psicologi della regione Puglia.
“Siamo dinanzi ad un problema di deformazione educativa che si dipana dal livello macro sociale a quello delle relazioni familiari”, continua il presidente degli psicologi pugliesi.
“Quello del bullismo – continua Gesualdo – è un problema sociale che enfatizza i comportamenti di prepotenza e aggressività come unico canale comunicativo e relazionale che ha modificato il naturale comportamento sociale in esibizioni comportamentali esagerate, nelle quali ogni freno inibitorio è carente”.
Occorre individuare una area di intervento che è quella dell’infanzia e dell’adolescenza in cui famiglie e istituzioni che si interessano dello sviluppo dell’individuo orientino i propri processi formativi e di socializzazione alla ricostruzione di sentimenti di identità. In quest’ottica la prevenzione, realizzata anche attraverso il potenziamento dei centri di ascolto per le famiglie ed i consultori familiari e la realizzazione del servizio di psicologia scolastica, si presenta come una strategia ineludibile e non procrastinabile. L’adesione al “principio di realtà” si delinea come il passaggio cruciale verso un adeguata evoluzione dei rapporti interpersonali e ad un maturo equilibrio psichico. Occorre in questo caso predisporre interventi di psicologia di comunità al fine di recuperare il valore della alterità e della comunità solidale come contenitore sociale” conclude Gesualdo.