DIVORZI: I FIGLI A PAGARE IL PREZZO PIÙ ALTO

Febbraio 11, 2020

DIVORZI: I FIGLI A PAGARE IL PREZZO PIÙ ALTO

Il Presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia Gesualdo commenta la battaglia legale in atto sull’asse Bari-Como.

“Sono i figli a pagare il prezzo più alto. Il clima di guerra e di violenza psicologica che vive il minore durante la fase di separazione, soprattutto se non consensuale, non fa altro che segnare indelebilmente lo sviluppo psicologico e relazionale della persona” afferma il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia Vincenzo Gesualdo.

Il divorzio coniugale rappresenta un momento di importante dolore, sconfitta personale e cambiamento che coinvolge l’intero progetto di vita dei coniugi, nonché della famiglia e dell’intero sistema di relazioni sociali del nucleo.
Questa fase comporta la riorganizzazione della propria esistenza e quotidianità, di equilibri, di aspetti economici, della abitazione, della rete relazionale, della immagine sociale.
“I coniugi quindi sono solo una parte dell’intero sistema. I figli, ancora più se in tenera età, sono i soggetti che subiscono maggiormente le fasi di una separazione, ancor più se conflittuale. Il caso citato rappresenta un vero e proprio dramma in quanto i figli diventano facilmente oggetto di contese e ricatti utilizzati come mezzi con cui colpire l’altro” continua Gesualdo.
Gli anni processuali non corrispondono agli anni effettivi nella concezione dei figli, nei quali tutto è amplificato. I genitori e il sistema di relazione ad essi connesso (nonni, amici, legali) devono tenere sempre a mente l’interesse primario del minore che solo in un clima di accettazione e di reciproca legittimazione alla funzione genitoriale può prendere forma.
Sovente i figli si fanno carico delle declinazioni depressive e ansiose dei genitori. Avere a disposizione dei contenitori in cui elaborare i propri vissuti da parte di genitori e figli rappresenta uno strumento fondamentale di prevenzione dei fattori di rischio che possono avere esiti negativi se non trattati per l’intero nucleo familiare.
Occorre potenziare consultori familiari con la presenza di psicologi e mediatori familiari e capillarizzare la presenza dei centri famiglia previsti dal regolamento regionale e ancora presente a macchia di leopardo nei comuni della Regione Puglia.
“Spesso la separazione viene vissuta altrettanto conflittualmente come una malattia da un membro della coppia ed una medicina per l’altro” conclude Gesualdo.

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