“TEORIA DEL GENDER” O “STUDI DI GENERE” ?
È ormai da qualche tempo che in Italia sta prendendo sempre più piede una vera e propria propaganda contro gli studi sul “genere”, considerati privi di valore scientifico e devianti, volti a negare la distinzione biologica tra i sessi e diretti a guidare i bambini e i ragazzi verso l’omosessualità e la transessualità.
Abbiamo letto e ascoltato svariate dichiarazioni che parlano di bambini strumentalizzati e indottrinati, di pornografia nelle scuole, di una educazione affettiva e sessuale deviante.
Ora, a prescindere da valutazioni e “credo” personali, partiamo da un semplice presupposto_ non esiste alcuna “teoria del genere” o “ideologia di genere”.
Esistono da anni gli studi di genere, effettuati da parte delle maggiori università internazionali secondo i crismi della scientificità, i quali affermano l’esistenza di un sesso biologico che però da solo non basta a determinare la nostra identità, che è una realtà dinamica ed estremamente complessa, costituita dall’interazione tra sesso, genere, orientamento sessuale e ruolo di genere.
Nello specifico, il sesso è determinato alla nascita (organi genitali); il genere invece è un costrutto socio-culturale e cioè varia a seconda dell’epoca e della cultura in cui viviamo e delle regole sociali.
Le società hanno costruito nel tempo ruoli per l’uomo e ruoli per la donna, il genere pertanto è acquisito attraverso modelli appresi di differenziazione tra maschio e femmina.
L’identità di genere è la percezione che l’individuo ha di sé come uomo o donna; a volte non coincide con il sesso, in tal caso si parla di “disforia di genere”.
Infine l’orientamento sessuale è l’attrazione sessuale e sentimentale che un individuo prova verso l’altro da sé: per esempio dell’altro sesso, dello stesso o di entrambi.
Pertanto è fondamentale educare al genere e cioè sostenere lo sviluppo psico-fisico, sessuale e relazionale affinché i bambini e i ragazzi possano sviluppare una personalità armonica, al di là delle aspettative sulla propria mascolinità e femminilità e nel rispetto reciproco tra sessi e orientamenti diversi. L’attività di prevenzione nella scuola può essere un anello della catena indispensabile al superamento di stereotipi di genere, ancora troppo radicati nella nostra società.
Tra gli obiettivi nazionali dell’insegnamento nelle scuole italiane è improcrastinabile attuare sia la promozione del rispetto delle identità di genere, sia il superamento di stereotipi sessisti attraverso la diffusione dell’educazione affettiva e sessuale, rispondendo altresì all’esigenza di attuare i principi di pari dignità e non discriminazione sanciti dalla Costituzione.
L’Ordine degli Psicologi della Regione Puglia ha sempre valorizzato il ruolo dello Psicologo anche nell’ambito scolastico, finalizzato soprattutto ad una diffusa attività di prevenzione del disagio giovanile e alla promozione della salute e del benessere psicologico dei ragazzi.
L’educazione sessuale e psico-affettiva nelle scuole, basata su evidenze scientifiche, è un indispensabile strumento per favorire una libera espressione della propria personalità e prevenire forme di sessismo, omofobia, bullismo e violenza contro le donne.
Dott.ssa Vanda Vitone
Vicepresidente Ordine Psicologi Puglia